Description
Il percorso ha inizio nel suggestivo centro storico di Venaus, proprio dove passa la Via Francigena. Fin dai primi passi il cammino regala un tratto piacevole e quasi pianeggiante, affacciato su campi coltivati e frutteti che raccontano la tradizione rurale della valle. Poco alla volta si prende quota lungo l’ampia pista forestale tagliafuoco, che risale con dolcezza il versante destro della Val Cenischia fino a raggiungere la graziosa cappella settecentesca del “Tirabò”, come viene chiamata in dialetto francoprovenzale.
Fino a questo punto si segue il “Sentiero dei Gufi”, itinerario autoguidato inaugurato nel 2015 e punteggiato da pannelli informativi che svelano curiosità sulle abitudini dei rapaci notturni e su altre specie animali che popolano la zona. Accanto alla cappella si trova un’area attrezzata perfetta per una pausa: tavoli, tranquillità e una splendida vista sulla valle.
Proseguendo, un breve tratto di antica mulattiera conduce a superare un piccolo contrafforte dove un tempo correvano le tubazioni della storica centrale idroelettrica di Venaus, oggi interrate. Ritrovata la pista forestale, la si segue fino al guado del Rio Tigliaretto, poco oltre il quale il tracciato si stringe trasformandosi in un sentiero più ripido e avventuroso.
Qui inizia la parte più emozionante del percorso, con scorci panoramici spettacolari e passaggi aerei che regalano una vera immersione nella natura alpina. Il sentiero raggiunge la vecchia mulattiera dell’Abbazia della Novalesa (sentiero 586C) e poi la strada asfaltata che porta alla Frazione Panere. Dopo aver attraversato la frazione, una nuova pista forestale conduce verso Sant’Antonio e, successivamente, grazie a una bella mulattiera, fino alle case di Bar Cenisio, nei pressi della storica dogana della Finanza sulla SS25.
Da qui, dopo pochi minuti lungo la statale, si attraversa la SS25 per imboccare il sentiero 582B, pronti a una nuova tappa di scoperta nella splendida Val Cenischia.
Fino a questo punto si segue il “Sentiero dei Gufi”, itinerario autoguidato inaugurato nel 2015 e punteggiato da pannelli informativi che svelano curiosità sulle abitudini dei rapaci notturni e su altre specie animali che popolano la zona. Accanto alla cappella si trova un’area attrezzata perfetta per una pausa: tavoli, tranquillità e una splendida vista sulla valle.
Proseguendo, un breve tratto di antica mulattiera conduce a superare un piccolo contrafforte dove un tempo correvano le tubazioni della storica centrale idroelettrica di Venaus, oggi interrate. Ritrovata la pista forestale, la si segue fino al guado del Rio Tigliaretto, poco oltre il quale il tracciato si stringe trasformandosi in un sentiero più ripido e avventuroso.
Qui inizia la parte più emozionante del percorso, con scorci panoramici spettacolari e passaggi aerei che regalano una vera immersione nella natura alpina. Il sentiero raggiunge la vecchia mulattiera dell’Abbazia della Novalesa (sentiero 586C) e poi la strada asfaltata che porta alla Frazione Panere. Dopo aver attraversato la frazione, una nuova pista forestale conduce verso Sant’Antonio e, successivamente, grazie a una bella mulattiera, fino alle case di Bar Cenisio, nei pressi della storica dogana della Finanza sulla SS25.
Da qui, dopo pochi minuti lungo la statale, si attraversa la SS25 per imboccare il sentiero 582B, pronti a una nuova tappa di scoperta nella splendida Val Cenischia.
Bibliographie
Descrizione a cura di SOSEC CAI Piemonte - Marco Caparello
Indirizzo e punti di contatto
| Prénom | Description |
|---|---|
| Courriel | sentieristica.valcenischia@gmail.com |
| Point de départ | Venaus, Frazione Braida 591 m |
| Point d'arrivée | Venaus, Frazione Bar Cenisio 1.450 m |
| Longueur | 7,9 Km |
| Temps de Voyage | 3 ore |
| Degré de difficulté | E |
| Niveau différence | 900 m |
| Caractéristiques | Stato di Percorribilità: APERTO ai sensi dell'Allegato C della D.G.C. n. 49 del 14/11/2025 |